“FORUM REGIONALE PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA” del Piemonte
Torino, 25 maggio 2006

Avevamo iniziato scrivendo: “Caro prof. Prodi…”. Siamo ora lieti di poter dire:

Caro Presidente

Siamo i responsabili delle principali associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti delle scuole torinesi e piemontesi e vorremmo manifestarle la grande speranza che in questo momento ci anima: che gli indirizzi di politica scolastica espressi nel programma elettorale dell’Unione, che condividiamo, siano concretamente assunti e realizzati dal nuovo governo.

Cercheremo insieme alla scuola torinese e piemontese, di difendere e realizzare con la nostra azione quotidiana il senso e gli obbiettivi di “quel” programma.

Non proviamo nessun interesse per il possibile, logorante dibattito, sulla necessità o meno di “azzerare”, “abrogare”, tutte le leggi in materia scolastica varate dal precedente governo i cui esiti fallimentari sono sotto gli occhi di tutti.

Nelle scuole statali torinesi e piemontesi dell’infanzia, elementari e medie, l’opposizione agli indirizzi morattiani , anche se lacerante, è stata piuttosto netta e molto diffusa.

Tuttavia, la grande maggioranza degli istituti scolastici del nostro territorio ha saputo utilizzare i principi dell’ autonomia per garantire, seppure a fatica, la qualità della propria organizzazione e della propria offerta formativa. L’azione combinata delle associazioni e delle organizzazioni sindacali ha solo consentito il mantenimento degli organici, ma non lo sviluppo dell’ ulteriore richiesta di tempo scuola così diffusa sul nostro territorio.

Visti i tempi assai ristretti che il nuovo Esecutivo avrà rispetto all’inizio del nuovo anno scolastico, riteniamo sia utile e necessario, da parte sua, una riaffermazione dei principi enunciati nel programma dell’ Unione, per orientare l’ azione dei docenti e dei dirigenti scolastici delle scuole di base alle prese, fin da ora, con i piani dell’ offerta formativa per il prossimo anno scolastico.

In particolare ci sembra importante che il nuovo governo affermi nettamente:

• l’impegno a ridare spazio e dignità culturale all’autonomia, alla sperimentazione, alla progettualità collegiale, ivi compresa la valutazione;

• l’importanza di una scuola pubblica che presupponga un comune traguardo da perseguire da parte di tutti gli alunni, superando l’ ambiguità dei piani di studio personalizzati che potrebbero prestarsi a forme di precoce discriminazione;

• il riconoscimento della piena validità dei “Programmi nazionali” mai abrogati e, di conseguenza, il disconoscimento delle “Indicazioni nazionali” che non hanno seguito il previsto percorso di legge per divenire operanti.

Nelle scuole superiori, l’urgenza di un intervento sollecito del Parlamento e del nuovo Governo con l’ innalzamento dell’ obbligo ai sedici anni e la costruzione di un biennio unitario è dettata dal pericolo che venga generalizzata una “sperimentazione” frutto di una cattiva Riforma, giuridicamente non applicabile. Inoltre, una parola chiara del Governo su questa materia contrasterebbe l’improvvida sollecitudine con cui alcuni Assessori regionali stanno già cercando di dare avvio a indirizzi di “Istruzione e Formazione professionale”nelle rispettive Regioni.

Concludiamo questa breve nota, sottolineando che siamo sempre più convinti della necessità che i problemi della istruzione e della formazione, - forse più di ogni altro problema di rilievo culturale, sociale e civile - siano affrontati con il contributo e la partecipazione della parte più ampia possibile della società a cominciare dal coinvolgimento di coloro che quotidianamente operano nelle scuole, negli istituti di ricerca, nella formazione professionale, nelle università e che ciò debba avvenire non solo a livello nazionale, ma anche nelle singole realtà territoriali con la partecipazione delle Istituzioni locali.

Buon lavoro a Lei, al suo Governo e, in particolare, al ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, e grazie per l’attenzione.

 

Il presente messaggio è stato elaborato nell’ambito del “Forum regionale per l’educazione e la scuola” del Piemonte e sottoscritto dai responsabili delle sezioni territoriali delle seguenti associazioni professionali:

 

AEDE (Associazione Europea degli Insegnanti)   (Mariangela Colombo)
AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici)   (Bianca Testone)
ANDIS ( Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici)   (Nicola Puttilli)
ASAPI (Associazione Scuole Autonome Piemontesi)   (Cesare Rattazzi)
CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti)   (Mario Ambel)
FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti)   (Marco Chiauzza)
LEGAMBIENTE Scuola e Formazione   (Paola Bonis)
MCE (Movimento di Cooperazione Educativa)   (Oscar Perino)
PROTEO Fare Sapere Piemonte   (Ignazio Sarlo)
TOMMASEO (Associazione magistrale)   (Fabrizio Ferrari)
UCIIM (Unione Cattolica Insegnanti)   (Olinto Dal Lago)

 

Il direttore del “Forum per l’Educazione e la Scuola” del Piemonte
(Gianni Giardiello)

 

“FORUM REGIONALE PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA” del Piemonte

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